giovedì 8 novembre 2012



FTSE MIB, Analisi ciclica: occhio alla ripresa dell'immobiliare "se non ora quando?" 


Interessante analisi fatta nell' articolo a seguire edito da Borsa Italiana.it, Picinali
Milano 7 Nov 2012- I volumi sono l’unico strumento rivelatore delle intenzioni dei prezzi di borsa. Un rialzo senza volumi è finto e in procinto di crollare rovinosamente, un ribasso con volumi in esaurimento annuncia il prossimo rialzo.L’immagine sotto riporta i cicli quinquennali dei volumi della borsa italiana dal 1998 (parte inferiore del grafico).

Il meccanismo è evidente e logico: prima che il mercato possa ripartire con un rialzo importante è necessario che tutti abbiano venduto e siano quindi disposti a rientrare e comprare a piene mani. La condizione di esaurimento delle vendite si manifesta con un minimo dei volumi, che possiamo riconoscere in coincidenza dei grandi minimi dell’indice.
Allo stesso modo, un rialzo solido deve essere accompagnato da volumi sostenuti, che rispecchiano il pullulante acquisto di titoli azionari da parte dei partecipanti al mercato. Solo quando il grande pubblico avrà i portafogli pieni, prezzi e volumi non avranno più motivo per crescere e il ribasso partirà nella sua implacabile discesa.La partenza del ciclo quinquennale in corso (marzo 2009) non è stata sostenuta da volumi degni di un autentico rialzo, tant’è vero che questi hanno segnato un massimo molto inferiore al precedente e da un anno e mezzo si trovano in fase decadente. In assenza di variazioni significative delle condizioni attuali, è naturale che i volumi continueranno a sgonfiarsi fino alla chiusura del loro ciclo quinquennale, avvalorando l’analisi ciclica di lungo periodo riportata la settimana scorsa, che prevede un minimo definitivo della borsa italiana nella seconda parte del 2013.
Passiamo al mercato immobiliare con l’Indice di Forza Relativa tra investimento immobiliare e azionario.L’Indice di Forza Relativa tra investimento immobiliare e azionario.
Chi avesse comprato immobili nel 1981 avrebbe fatto meglio a comprare azioni: gli immobili hanno perso molto più della borsa, smentendo clamorosamente la credenza che vorrebbe il mattone principe degli investimenti a lungo termine. Evidentemente non è così, se negli ultimi 30 anni anche la borsa italiana è riuscita a fare meglio.Però si noti il rallentamento di questa pessima performance dal 1998 a oggi. È come se l’immobiliare stesse cercando di recuperare le forze per ritrovare la riscossa e, al superamento della trendline blu superiore, fosse in rampa di lancio per un ventennio di grandi rialzi (più della borsa).

Infine, i cicli dell’immobiliare rivelano la prospettiva imminente di un ciclo quinquennale in partenza, alimentando motivi d’interesse per un settore che soffre da così tanti anni. Ora che i prezzi sono così bassi (spesso sotto il costo di costruzione) ma in fase di gagliarda ripartenza, è innegabile che questo mercato offra le condizioni per un ottimo investimento. Se non ora, quando?

Fonte: agentimmobiliari


GABETTI; La famiglia esce dal CdA societario


Lo scorso 4 luglio 2011 arrivo la notizia della scomparsa del Cavalier Giovanni Gabetti, ideatore e fondatore del marchio Gabetti. Oggi la notizia che l'azionariato di famiglia esce definitivamente dallo storico marchio ecco il comunicato stampa a seguire una sinstesi della lungimirante carriera del cavalier Gabetti . Picinali
COMUINCATO DI OGGI 6 NOVEMBRE 2012
La famiglia Gabetti esce dal cda dell’omonima azienda, fondata sessant’anni fa e punto di riferimento nel settore del franchising immobiliare. Il presidente Elio Gabetti – figlio di quel Giovanni fondatore della prima agenzia immobiliare, aperta negli anni Cinquanta a Torino – non essendosi ricandidato in fase di rinnovo del consiglio di amministrazione, esce dal gruppo dirigente. Il peso della famiglia all’interno dell’azionariato, ad ogni modo, si era già ridotto nel tempo: la crisi che ha investito il settore immobiliare aveva costretto il gruppo Gabetti a diverse ristrutturazioni interne, con il conseguente spostamento dell’ago della bilancia verso altri azionisti. Oggi il potere è passato in mano alla famiglia Marcegaglia, che è arrivata a detenere all’incirca il 60% delle quote azionarie; il 16,4% delle azioni, invece, sono in mano alla famiglia Giordano, mentre ad Elio Gabetti resta un misero 2%. In fase di votazione, la famiglia Gabetti ha appoggiato le scelte del gruppo Marcegaglia, che ha votato un nuovo cda (che comprende Antonio, Steno ed Emma Marcegaglia, Armando Borghi, Fabrizio Prete e Stefania Chiaruttini – in quota Marcegaglia – e Ugo Giordano e Claudio De Albertis – per conto della famiglia Giordano).Quel 2% permetterà alla famiglia Gabetti di continuare a seguire l’evoluzione dell’azienda, alle prese ora con i tentativi per uscire dalla crisi economica che ha investito il settore: Elio Gabetti, visibilmente commosso al termine dell’assemblea, ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di liquidare la sua parte di azioni, e di essere pronto a sostenere il nuovo corso amministrativo del franchising del mattone.

Fonte: agentimmobiliari