giovedì 8 novembre 2012



FTSE MIB, Analisi ciclica: occhio alla ripresa dell'immobiliare "se non ora quando?" 


Interessante analisi fatta nell' articolo a seguire edito da Borsa Italiana.it, Picinali
Milano 7 Nov 2012- I volumi sono l’unico strumento rivelatore delle intenzioni dei prezzi di borsa. Un rialzo senza volumi è finto e in procinto di crollare rovinosamente, un ribasso con volumi in esaurimento annuncia il prossimo rialzo.L’immagine sotto riporta i cicli quinquennali dei volumi della borsa italiana dal 1998 (parte inferiore del grafico).

Il meccanismo è evidente e logico: prima che il mercato possa ripartire con un rialzo importante è necessario che tutti abbiano venduto e siano quindi disposti a rientrare e comprare a piene mani. La condizione di esaurimento delle vendite si manifesta con un minimo dei volumi, che possiamo riconoscere in coincidenza dei grandi minimi dell’indice.
Allo stesso modo, un rialzo solido deve essere accompagnato da volumi sostenuti, che rispecchiano il pullulante acquisto di titoli azionari da parte dei partecipanti al mercato. Solo quando il grande pubblico avrà i portafogli pieni, prezzi e volumi non avranno più motivo per crescere e il ribasso partirà nella sua implacabile discesa.La partenza del ciclo quinquennale in corso (marzo 2009) non è stata sostenuta da volumi degni di un autentico rialzo, tant’è vero che questi hanno segnato un massimo molto inferiore al precedente e da un anno e mezzo si trovano in fase decadente. In assenza di variazioni significative delle condizioni attuali, è naturale che i volumi continueranno a sgonfiarsi fino alla chiusura del loro ciclo quinquennale, avvalorando l’analisi ciclica di lungo periodo riportata la settimana scorsa, che prevede un minimo definitivo della borsa italiana nella seconda parte del 2013.
Passiamo al mercato immobiliare con l’Indice di Forza Relativa tra investimento immobiliare e azionario.L’Indice di Forza Relativa tra investimento immobiliare e azionario.
Chi avesse comprato immobili nel 1981 avrebbe fatto meglio a comprare azioni: gli immobili hanno perso molto più della borsa, smentendo clamorosamente la credenza che vorrebbe il mattone principe degli investimenti a lungo termine. Evidentemente non è così, se negli ultimi 30 anni anche la borsa italiana è riuscita a fare meglio.Però si noti il rallentamento di questa pessima performance dal 1998 a oggi. È come se l’immobiliare stesse cercando di recuperare le forze per ritrovare la riscossa e, al superamento della trendline blu superiore, fosse in rampa di lancio per un ventennio di grandi rialzi (più della borsa).

Infine, i cicli dell’immobiliare rivelano la prospettiva imminente di un ciclo quinquennale in partenza, alimentando motivi d’interesse per un settore che soffre da così tanti anni. Ora che i prezzi sono così bassi (spesso sotto il costo di costruzione) ma in fase di gagliarda ripartenza, è innegabile che questo mercato offra le condizioni per un ottimo investimento. Se non ora, quando?

Fonte: agentimmobiliari


GABETTI; La famiglia esce dal CdA societario


Lo scorso 4 luglio 2011 arrivo la notizia della scomparsa del Cavalier Giovanni Gabetti, ideatore e fondatore del marchio Gabetti. Oggi la notizia che l'azionariato di famiglia esce definitivamente dallo storico marchio ecco il comunicato stampa a seguire una sinstesi della lungimirante carriera del cavalier Gabetti . Picinali
COMUINCATO DI OGGI 6 NOVEMBRE 2012
La famiglia Gabetti esce dal cda dell’omonima azienda, fondata sessant’anni fa e punto di riferimento nel settore del franchising immobiliare. Il presidente Elio Gabetti – figlio di quel Giovanni fondatore della prima agenzia immobiliare, aperta negli anni Cinquanta a Torino – non essendosi ricandidato in fase di rinnovo del consiglio di amministrazione, esce dal gruppo dirigente. Il peso della famiglia all’interno dell’azionariato, ad ogni modo, si era già ridotto nel tempo: la crisi che ha investito il settore immobiliare aveva costretto il gruppo Gabetti a diverse ristrutturazioni interne, con il conseguente spostamento dell’ago della bilancia verso altri azionisti. Oggi il potere è passato in mano alla famiglia Marcegaglia, che è arrivata a detenere all’incirca il 60% delle quote azionarie; il 16,4% delle azioni, invece, sono in mano alla famiglia Giordano, mentre ad Elio Gabetti resta un misero 2%. In fase di votazione, la famiglia Gabetti ha appoggiato le scelte del gruppo Marcegaglia, che ha votato un nuovo cda (che comprende Antonio, Steno ed Emma Marcegaglia, Armando Borghi, Fabrizio Prete e Stefania Chiaruttini – in quota Marcegaglia – e Ugo Giordano e Claudio De Albertis – per conto della famiglia Giordano).Quel 2% permetterà alla famiglia Gabetti di continuare a seguire l’evoluzione dell’azienda, alle prese ora con i tentativi per uscire dalla crisi economica che ha investito il settore: Elio Gabetti, visibilmente commosso al termine dell’assemblea, ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di liquidare la sua parte di azioni, e di essere pronto a sostenere il nuovo corso amministrativo del franchising del mattone.

Fonte: agentimmobiliari

mercoledì 19 settembre 2012


E’ possibile impedire che un’unità immobiliare in condominio venga utilizzata come casa di tolleranza?

In casa propria ognuno fa quello che vuole! Non sempre è così. I troppi rumori possono portare da una condanna ed al risarcimento del danno, le alterazioni del decoro ad una condanna alla remissione in pristino, e così via. E la prostituzione? 

Si può evitare che uno dei condomini (uomo o donna è del tutto indifferente) si prostituisca nella propria abitazione? Si badi, parliamo soprattutto con riferimento al condomino, e non al conduttore perché in questo caso il discorso è più complicato. In sostanza se il proprietario sa che l’inquilino si prostituisce come minimo potrebbe andare in contro a verifiche per comprendere se ha favorito o meno quest’attività; è noto infatti che il favoreggiamento, e non la prostituzione in sé, è reato. Senza nessuna norma regolamentare, se l’attività si svolge nella massima discrezione, nessuno può dir nulla. Niente schiamazzi, niente alterchi, niente sporcizia? Allora non si può far nulla; ma anche se ci fossero questi inconvenienti, sarebbero essi e non la prostituzione in sé ad essere sanzionati. Come dire: fate con più attenzione! 

Ed allora? Tutto dipende dal regolamento condominiale contrattuale. In tal senso non vi sono dubbi, in dottrina e giurisprudenza, che " in materia di condominio negli edifici, l'autonomia privata consente alle parti di stipulare convenzioni che limitano il diritto dominicale di tutti o alcuni dei condomini sulle parti di loro esclusiva proprietà, nell'interesse di tutto il condominio o di una sua parte, e che vietano, in particolare, a tutti o ad alcuni dei condomini di dare alle singole unità immobiliari una o più destinazioni possibili, ovvero li obbligano a preservarne le originarie destinazioni per l'utilità generale dell'intero edificio, o di una sua parte" (Cass. 19 ottobre 1998 n. 10335). In che modo si può ottenere questo risultato? In due modi: 

1) elencando le attività non consentite (es. divieto di destinare gli appartamenti ad uffici); 

2) riferendosi ai pregiudizi da evitare (es. divieto di destinazione ad attività che possano turbare la tranquillità, o ledere il decoro dell'edificio)” (Matteo Ceolin, Regolamenti di condominio e vincoli di destinazione, anche alla luce del nuovo art. 2645- ter c.c., Riv. notariato , 2009, 04, 873). 

Tradotto in soldoni: il regolamento contrattuale può vietare tanto l’attività di prostituzione in sé e per sé, quanto tutte quelle attività che disturbino il riposo, la tranquillità il decoro e la sicurezza dell’edificio. Nel primo caso il solo esercizio dell’attività di meretricio può essere impedito, al di là dell’effettivo pregiudizio provocato: siccome il regolamento la vieta non è possibile continuare. E chi vuole ottenere la cessazione dell’illecito deve dimostrare solamente che in una casa c’è chi esercita la prostituzione. Null’altro. Optando per la seconda scelta, invece, non conta l’attività in sé quanto, piuttosto, il pregiudizio recato ai condomini. In questo contesto, quindi, la prostituzione esercitata con discrezione sarebbe lecita.  

Fonte: condominioweb

venerdì 4 maggio 2012

BCE costo del denaro 0,70%

Buone notizie dalla BCE. Per il quinto mese consecutivo è rimasto invariato il costo del denaro. Diventa o comunque resta interessante stipulare un mutuo, sempre che le banche lo concedano. L'indice euribor a tre mesi, il più usato in Italia, è arrivato a quota 0,70%. Lontanissimo dalla quota raggiunta nel non lontano 2008 quanto aveva toccato quota 5%.

mercoledì 18 aprile 2012

Senatùr: 18 immobili in 18 anni ........



Si apprende in questi giorni che dal 1994 (anno in cui la Lega è entrata al governo) ad oggi, l'immobiliare facente capo alla famiglia di Bossi ha acquistato una serie di immobili tra cui due case, due fabbricati e ben 14 terreni ....... Ci si domanda; con quali soldi sono stati pagati questi immobili? Questa la storia degli acquisti:Il primo acquisto avviene il 30 aprile del 1994. Un terreno la cui proprietà viene ripartita equamente tra il Senatùr e la moglie a cui Bossi cederà altri tre terreni e un appartamento. Il patrimonio della famiglia verrà blindato in un fondo quattro anni più tardi, nel '98. Da lì in poi una serie di di acquisti va ad incrementare il parco immobili del Senatùr e famiglia. Il 12 gennaio del 2001 la Marrone acquisisce un fabbricato e tre terreni. Nel 2003, c'è il salto di qualità. Viene, infatti, comprata la villa di via Verbano. Ultimo affare in ordine di tempo, appena un anno fa il 24 giugno 2011. A tenere le fila della nuova operazione immobiliare è sempre la signora Bossi che acquista un fabbricato, una casa e cinque terreni. Di tutte queste proprietà non si conosce nè i valori delle transazioni nè con quali soldi siano state comprate. E i dubbi aumentano...... La legha che tanto in questi anni ha predicato alla fine ha razzolato male come gli altri. Penso che questo schiaffo sia un grosso problema per coloro che si sono presentati nella lista della lega per le prossime elezioni del sindaco a Desenzano del Garda. Se già prima c'erano delle divergenze di pensiero, ora penso che anche i militanti più accaniti vogliano delle spiegazioni.


Fonte: liberoquotidiano.it del 18.04.2012

giovedì 5 aprile 2012

Scadenze ed Aliquote IMU - Imposta Municipale Unica




Con gli emendamenti al decreto semplificazione approvati ieri dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, le famiglie e le imprese potranno fare i conti finali e reali solo in autunno. Entro il prossimo 18 giugno i contribuenti sono chiamati a pagare solo un acconto, pari alla metà del tributo che si otterrebbe se si applicassero aliquote e detrazioni indicate come standard dal decreto Salva Italia dello scorso dicembre. Siccome la scadenza di giugno è molto vicina, vediamo cosa dobbiamo fare per versare l'acconto. Gli immobili urbani sono divisi in due categorie: abitazioni principali: si intende la casa in cui della propria residenza fiscale; abitazioni secondarie (case in cui non si ha la residenza fiscale) e immobili non residenziali (uffici, laboratori, negozi, fabbriche eccetera). I box sono degli "ibridi": se sono pertinenziali a un'abitazione principale sono assimilati (ma il beneficio può riguardare una sola unità), diversamente seguono le regole degli immobili non residenziali. L' aliquota di riferimento per le abitazioni principali è pari allo 0,4% sulla rendita catastale originaria rivalutata del 5% e moltiplicata per 160. Dalla somma così ottenuta si detraggono 200 euro più altri 50 euro per ogni figlio a carico (intesi figli di età inferiore a 26 anni e residenti nella stessa abitazione). L' aliquota standard per gli altri immobili è dello 0,76% calcolato senza nessuna detrazione e su una base imponibile che si ottiene: per le case e i box effettuando lo stesso calcolo indicato sopra per le abitazioni principali; per i negozi aumentando la rendita del 5% e moltiplicando il risultato per 55; per gli uffici e i laboratori aumentando la rendita del 5% e moltiplicando il risultato per 80. L' acconto di giugno sarà pari alla metà dei risultati così ottenuti. Per conoscere la rendita catastale su cui effettuare il computo basta però disporre di una dichiarazione dei redditi in cui si sia già indicato l' immobile: nel 730 il riferimento è il rigo B1 (dove la rendita è indicata senza rivalutazione del 5%), nel modello Unico invece il punto di partenza è il rigo RB1, dove però la rendita indicata ingloba anche la rivalutazione del 5%. Il problema si verificherà a fine anno, in quanto le aliquote definitive si conosceranno solo a settembre. C'è il forte rischio che le tredicesime verranno utilizzate anziché per i classici acquisti natalizi, per il saldo dell'IMU, e quindi una frenata nei consumi.
Staremo a vedere.


Davide Giubellini
StudioGarda


martedì 3 aprile 2012

FIAIP: in italia ci sono 1 milione e 200mila abitazioni invendute



troppe case invendute secondo fiaip

la fiaip, federazione italiana degli agenti immobiliari professionali, lancia un preoccupato allarme sulla situazione del mercato delle casa. se da un lato molte famiglie non riescono ad avere accesso ad un'abitazione, né dal lato dell'affitto, né da quello dell'acquisto, dall'altro lato ci sarebbero 1.200.000 unità immobiliari invendute sparse su tutto il territorio. e la cifra fa discutere

il numero di case nuove invendute non è infatti facile da determinare, sebbene sia evidente che in questi anni l'offerta sia più abbondante del solito e probabilmente superiore alla domanda. l'estimazione non è tuttavia infondata, considerando che le sole case nuove invendute sono state calcolate in 120mila in un rapporto presentato lo scorso anno alla camera

fiaip ritiene che sia assolutamente necessario sbloccare il mercato immobiliare, perché con questi numeri e con le tasse che stanno arrivando sulla proprietà la situazione potrebbe peggiorare. ecco le proposte di fiaip per promuovere l'accesso all'abitazione:

- sostenere il mercato dell'affitto, sia dal lato dell'inquilino (canoni sostenibili) che dal lato del proprietario (detassazione per chi affitta a canone concordato)

- liberalizzazione del mercato delle locazioni per incentivare gli investimenti, con durate liberamente decise dalle parti

- trattamento degli affitti in nero come reato penale

- immediata esecuzione dello sfratto al termine della locazione

- esenzione imu per le coppie under 35 che pagano il mutuo

fonte: idealista.it

lunedì 2 aprile 2012

La beffa della caserma «svenduta» e il triplo affare dei francesi. Dopo 7 anni lo Stato la rivuole (sborsando il doppio) L'Università


«SPQR: Sono Pazzi Questi Risanatori», ridono i francesi di Bnp Paribas, facendo il verso ad Asterix, se pensano a certe cartolarizzazioni all'italiana: traffico di coca e d'armi a parte, dove lo trovi un investimento che renda in 7 anni oltre il doppio del capitale come la caserma «Miale» di Foggia? Una pazzia da manuale. O da inchiesta penale.
«Tesoro: immobili; no "svendopoli", cambio d'uso per valorizzare», titolava l'Ansa il 23 agosto 2001 spiegando che Giulio Tremonti voleva risanare i conti a partire dalla vendita di migliaia e migliaia di edifici di proprietà pubblica come certi edifici militari nel quartiere Prati di Roma e tanti altri sparsi per la penisola. Un anno dopo, un'altra Ansa spiegava che era in arrivo «la più grande cartolarizzazione mai fatta in Europa».


Si è trattato, in realtà, di due percorsi paralleli. Uno seguito con l'obiettivo di vendere, nelle più rosee speranze, 90 mila immobili di vari enti pubblici e portato avanti attraverso la costituzione di un paio di società in Lussemburgo («Con un capitale di 10 mila euro, due fondazioni olandesi come azioniste e un cittadino scozzese di nome Gordon Burrows alla presidenza», rivelò l'Espresso ) dal nome sventurato (Scip: Società cartolarizzazione immobili pubblici) ideale per i titoli giornalistici sugli edifici «scippati». L'altro con la parallela dismissione di strutture militari.


Quale sia stato l'esito della prima operazione lo hanno spiegato varie inchieste giornalistiche («un saldo negativo di 1,7 miliardi») e il procuratore generale della Corte dei Conti Furio Pasqualucci. Il quale un paio d'anni fa, bollando il risultato come «poco lusinghiero» (disastroso, con parole non «magistratesi») invitò chi volesse insistere a pensarci settanta volte sette giacché una nuova «alienazione deve essere attentamente dosata nel tempo e studiata in modo da conseguire risultati migliori di quelli derivanti dalle recenti cartolarizzazioni che a fronte di un portafoglio di 129 miliardi, ha fruttato ricavi per 57,8 miliardi, con un rapporto ricavi/cessioni pari al 44,7%». Molto meno della metà.


Quanto alle caserme, il tragicomico esempio foggiano è illuminante. Dovete dunque sapere che a Foggia, a due passi dalla facoltà di Giurisprudenza e a poche centinaia di metri dal cuore storico che ruota intorno alla cattedrale barocca della Beata Maria Vergine Assunta in cielo, c'è un grande edificio ottocentesco ancora in ottime condizioni, la «Caserma Miale da Troia».


Nelle foto dall'alto e su Google Maps è inconfondibile: è il palazzo più grande del centro cittadino. Elegante, tre piani, si sviluppa su circa 16 mila metri quadri coperti e ha un cortile interno di altri 6.500, pari (si calcola com'è noto il 25%) a un totale di 17.625 metri quadri. Valore? Altissimo, dice l'attuale proprietario trattando la vendita all'Università di Foggia: dove lo trovi uno spazio altrettanto grande e appetibile nel cuore del capoluogo?


Eppure grazie alla «cartolizzazione» tremontiana, quel proprietario, il Fondo «Patrimonio Uno» gestito dai parigini di «Bnp Paribas Rei Sgr», comprò poco più di sei anni fa quel ben di Dio (all'interno di un pacchetto con altri edifici) per una cifra intorno agli 11 milioni di euro. Pari, per capirsi, a circa 624 euro al metro quadro. Un affarone.


Affarone raddoppiato dalla decisione parallela del ministero degli Interni di prendere contestualmente in affitto la caserma venduta dal Demanio per poterci lasciare dentro la Scuola di polizia fino al 2023. Canone concordato: un milione e 160 mila euro l'anno. Facciamo i conti in tasca ai francesi? Comprata per 11 milioni, la caserma avrebbe loro fruttato in soli 18 anni (un battito di ciglia, per una banca) la bellezza di quasi 21 milioni di affitti (per l'esattezza 20.880.000) dopo di che sarebbe rimasta comunque loro la proprietà rivalutata.


Rovesciamo le parti? Lo Stato italiano fece la parte del giocatore impazzito che, rovinato dal demone febbrile della roulette o del poker, svende a un usuraio la casa in cui vive per prenderla poi in affitto a un canone stratosferico. Un delirio. Ma l'ingloriosa avventura finanziaria della Miale non era ancora finita. Due anni dopo (solo due anni!) aver firmato il contratto di vendita e di affitto, infatti, il Viminale ha deciso che la Scuola di polizia, lì dove stava, a quei prezzi, non gli serviva più. E l'ha chiusa. Risultato: l'edificio è oggi utilizzato solo in minima parte (diciamo un dieci o al massimo un quindici per cento) per la mensa della Questura, per una foresteria di poche stanze e per le esercitazioni del poligono di tiro. E intanto i cittadini italiani continuano a portare sul gobbo il canone stratosferico di 96.666 euro al mese: 3.178 al giorno.


A metterci una pezza, come dicevamo, è arrivata l'Università di Foggia. La quale, come spiega il rettore Giuliano Volpe, il primo a essere scandalizzato per la vicenda, potrebbe trarre «enormi vantaggi dall'acquisizione di questa struttura (nelle immediate vicinanze delle Facoltà di Giurisprudenza e di Economia), per la sistemazione del Rettorato, dell'amministrazione centrale e poi di aule, laboratori, servizi agli studenti, residenze e così via». L'altro ieri se ne è discusso al Cipe e grazie ai «fondi Fas» nell'ambito del «Piano per il Sud» pare che la cosa, per la quale anche Nichi Vendola si è speso molto, possa andare in porto.


Prezzo concordato per il «riacquisto» da parte dello Stato: 16 milioni e mezzo di euro. Cinque e mezzo in più di quelli ricavati dalla vendita del 2005. Ma poi, ammiccano i francesi fregandosi le mani, c'è da contare gli affitti incassati in questi sei anni e passa. Facciamo cifra tonda? Sette milioni di euro di canoni. Per un totale (16,5+7) di 23,5 milioni. Il doppio abbondante di quanto era stato investito. Visto dalla parte nostra: abbiamo fatto la parte dei baccalà. Ammesso, si capisce, che si sia trattato di baccalà sventurati ma in buonafede e non baccalà furbetti ingolositi da qualche «esca» inconfessabile...


E dopo aver visto svendere ai soliti «amici» attici a San Pietro da 113 mila euro e case al Colosseo da 177 mila e poi caserme come la Miale con le modalità descritte vogliamo venderci ancora i gioielli di famiglia? O cambia tutto o mai più, così. Mai più.


Gian Antonio Stella


fonte: www.corriere.it

giovedì 15 marzo 2012

Il manager che accusa la grande banca di creare un'economia tossica e distruttiva


"fare soldi è bello, farne sempre di più è bellissimo, anche a spese dei clienti. questa è la politica di goldman sachs". non è la frase di un nuovo film con micheal douglas, ma il contenuto di una lettera di dimissioni firmata greg smith, il direttore esecutivo responsabile nel settore dei derivati di goldman sachs, colosso bancario usa. un atto d'accusa lanciato dalle colonne delle new york times nei confronti di una delle grandi istituzioni mondiali, da cui proviene, tra gli altri, mario draghi, attuale presidente della bce

scrive smith: "i clienti sono diventati muppetts, pupazzi". per affrontare la crisi d'immagine si muovono in prima persona l'amministratore lloyd blankfein e il presidente gary cohn, con una lettera ai dipendenti: quello che sostiene smith "non riflette la cultura della banca. e' un peccato che tutti voi che lavorate così duramente nel contesto difficile degli ultimi anni dobbiate ora a rispondere di queste accuse", scrivono

ma smith ha lavorato ai massimi livelli per 12 anni e racconta di un ambiente "tossico e distruttivo", dove l'etica viene accantonata e i profitti continuano ad essere messi al di sopra di tutto, anche degli interessi dei clienti. "quando verrà scritta la storia di goldman - dice smith - si vedrà come blankfein e cohn hanno lasciato decadere la cultura aziendale sotto la loro gestione. e un declino del profilo morale dell'azienda - avverte smith - nel lungo termine rappresenta una
serissima minaccia per la sua stessa sopravvivenza"

ora, per ridare smalto all'immagine pubblica della banca, arriva ai rapporti con la stampa l'ex portavoce della casa bianca dell'epoca clinton, jake siewert, e sui giornali tornano titoli sulla government sachs, la banca salvata con 700 milioni di dollari dal governo quando al tesoro c'era henry paulson, ex amministratore delegato di goldman sachs. e al tesoro, guarda caso, fino all'anno scorso lavorava come consulente esterno anche siewert, con l'attuale segretario, timothy f. geithner

per non parlare di mario draghi, prima alla banca d'italia, poi alla bce, la banca centrale europea

per chi crede nel grande compltotto tra banche e governi il pranzo è servito

fonte: idealista.it

mercoledì 14 marzo 2012

Immobili: nel terzo trimestre 2011 crescono compravendite, crollano i mutui



Nei tre mesi da luglio a settembre le transazioni immobiliari sono aumentate complessivamente del 4%. Il settore più dinamico è stato quello commerciale, mentre le regioni più attive sono state le isole. Brusca frenata (-18,1%) dei prestiti

MILANO - Nel terzo trimestre 2011 le compravendite di unità immobiliari (175.644 in totale) sono aumentate del 4% rispetto allo stesso periodo del 2010. Lo rileva l'Istat. Considerando i primi nove mesi del 2011 rispetto agli stessi del 2010 si registra una lieve diminuzione delle compravendite (-0,9%). Nel 93,1% dei casi si è trattato di immobili per abitazione e nel 6,2% unità immobiliari ad uso economico.

Nel terzo trimestre 2011 i mutui (140.665 in totale) sono diminuiti del 18,1% rispetto al terzo trimestre 2010. Il calo nei primi nove mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, è del 7,9% per mutui in totale, del 4,2% per quelli garantiti da ipoteca e del 13,4% per quelli senza costituzione di ipoteca immobiliare.

Rispetto al terzo trimestre 2010, le compravendite di immobili ad uso residenziale aumentano del 3,4%, quelle di immobili ad uso economico del 12,4%. L'aumento riguarda tutte le ripartizioni territoriali. Sono le Isole a registrare gli incrementi maggiori (+10,9% e +24,2%, rispettivamente, per le compravendite ad uso residenziale e per quelle ad uso economico).
Per il complesso delle compravendite l'aumento tendenziale osservato nelle città metropolitane (+4,1%) è di poco superiore a quello degli altri centri (+3,9%). L'andamento è analogo per le compravendite di unità immobiliari ad uso residenziale. Le compravendite ad uso economico mostrano un aumento minore nelle città metropolitane (+11,8%) e più marcato nelle altre città (+12,7%).

fonte: repubblica.it

mercoledì 7 marzo 2012

Immobili fantasma, oltre 1 milione di unità scoperte: gettito fiscale per 472 milioni di euro


E’ stato presentato il 5 marzo dall’Agenzia del Territorio il consuntivo, al 31 dicembre 2011, dell’attività di regolarizzazione dei fabbricati mai dichiarati al Catasto o che hanno subìto variazioni non dichiarate dalla parte, i cosiddetti “immobili fantasma”. La regolarizzazione di essi porterà 472 milioni di euro di nuovo gettito tra imposte locali ed erariali. Questa azione di recupero, infatti, oltre ai risvolti civilistici connessi all’identificazione del patrimonio immobiliare e a migliorare la trasparenza del mercato, ha un effetto significativo sul recupero dell’evasione nel comparto.

Nel dettaglio, l'intera operazione, ha consentito di individuare 1.081.698 unità immobiliari, fra abitazioni, magazzini, autorimesse e altre unità, per una rendita catastale totale pari a 817,39 milioni di euro. In base alle stime del Dipartimento delle Finanze, ciò determina un maggiore gettito quantificabile, ai fini IMU, in circa 356 milioni di euro, ai fini dell'imposta sui redditi (IRPEF e cosiddetta ''Cedolare secca'') in circa 110 milioni di euro e ai fini dell'Imposta di registro sui canoni di locazione pari a circa 6 milioni, per un gettito stimato complessivo, erariale e locale, pari a circa 472 milioni di euro. Inoltre, si deve tener conto che la normativa vigente prevede il recupero delle imposte per gli anni precedenti e ciò andrà a produrre un ulteriore considerevole recupero di gettito fiscale in termini di accertamenti e ruoli.

L’operazione- Lo scorso anno, attraverso un innovativo processo basato sulla sovrapposizione di foto aeree ad alta risoluzione alla cartografia catastale, sono state identificate 2.228.143 particelle del Catasto, terreni interessati dalla presenza di potenziali fabbricati non inseriti nelle banche dati catastali. Nel primo semestre del 2012 ne restano da trattare solo 368.664. L’attività viene svolta spesso insieme ai Comuni.

Al 30 aprile 2011, i tecnici dell’Agenzia avevano completato l’accertamento su 1.065.484 particelle, grazie anche all’adempimento spontaneo dei contribuenti. E quella era l’ultima data utile per l’accatastamento volontario e per evitare di pagare una penale. A partire da maggio, il Territorio ha avviato il processo di attribuzione della rendita presunta sulle rimanenti 1.162.659 particelle.

Dove si trovano le case fantasma? La maggior parte si trova a Napoli: 37.519 immobili per una rendita di oltre 29 milioni di euro. Seguono Cosenza, Salerno, Reggio Calabria e la piemontese Cuneo, tutte con un numero di immobili fantasma superiore ai 36 mila. Poi Bari, Agrigento, Foggia, Palermo, Torino, Lecce, Catania, Caserta, Perugia. A Roma oltre 32 mila immobili ritrovati dall'Agenzia del territorio e 23.6 milioni di euro recuperati in rendite. A Milano invece oltre 12 mila case fantasma, per una rendita di 17,4 milioni di euro. Il record delle rendite catastali evase va invece a Trapani: quasi 88,5 milioni di euro, per un totale di oltre 16 mila unità immobiliari ritrovate.

Secondo il Direttore dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno “gli straordinari risultati raggiunti nell’attività di regolarizzazione degli immobili non dichiarati al Catasto sono stati resi possibili per effetto di soluzioni organizzative e tecnologie innovative mai utilizzate precedentemente, nonché grazie al grande impegno profuso da tutto il personale dell’Agenzia che, pur assicurando il raggiungimento di tutti gli obiettivi concordati con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha portato a termine, in tutto il territorio nazionale, una nuova e capillare attività di recupero fiscale nel settore immobiliare”.
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Infine, la Prof.ssa Fabrizia Lapecorella, Direttore Generale delle Finanze, ha sottolineato che “i risultati raggiunti costituiscono anche un passo importante nella direzione di potenziare la sinergia tra amministrazioni centrali e locali nell’attività di accertamento dei tributi”.

Fonte: corriereinformazione

venerdì 10 febbraio 2012

Banche Americane accusate di pignoramento improprio!!!!! 25 miliardi di dollari da sborsare!!

New York - Maxi-intesa sui mutui americani. Cinque grandi banche degli Stati Uniti, accusate di pratiche di pignoramento improprio degli immobili, a seguito dello scoppio della bolla immobiliare nel 2008, hanno deciso di sborsare $25 miliardi per ripagare circa 750 mila clienti inadempienti vittime degli abusi.

Il piano prevederà un alleggerimento dei mutui e il pagamento di $2.000 ai clienti ai quali era stata pignorata la casa. Le 5 banche sono: Bank of America, Wells Fargo & Co, JPMorgan Chase & Co, Citigroup e Ally Financial.

"Il messaggio che la soluzione di questo caso ha voluto dare è buono, è nella giusta direzione. Ma non prendiamoci in giro. C’è ancora tantissimo che deve essere fatto", ha commentato Ira Rheingold, direttore esecutivo della National Association of Consumer Advocates.

Sicuramente un punto in favore del Presidente Obama, in vista delle elezioni di novembre, mostrando la sua volontà di assumere una linea dura contro le banche, per aiutare l’americano medio a sopravvivere al meglio all’impatto della crisi.

"Abbiamo raggiunto un accordo importantissimo con le banche più grandi del paese, che andrà a beneficio dei proprietari di case più colpiti da alcune delle pratiche più ingiuste del settore. Si inizia a voltare pagina da un’era che ha causato tanti problemi", ha detto Obama durante la conferenza stampa.

fonte: wall street italia

Agenti immobiliari: che ne sarà della lotta all'abusivismo?


dopo anni di battaglie e richieste insistenti da parte delle associazioni di categoria e dei singoli imprenditori e professionisti del settore, la scorsa estate era arrivata finalmente alla camera una proposta seria per combattere l'abusivismo, anche nella mediazione immobiliare

attraverso l'emendamento al disegno di legge 2420, presentato lo scorso 26 luglio 2011 a firma del sen. franco cardiello, si chiedeva la modifica dell'art. 348 del codice penale introducendo il seguente testo: “chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello stato, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000. in caso di condanna, è altresì disposta l’immediata confisca dell’immobile adibito all’abusivo esercizio della professione e dei beni ad esso pertinenti”

detto emendamento, se approvato, avrebbe forse potuto agire da deterrente per quanti continuano ad esercitare l'attività di mediazione immobiliare senza alcuna preparazione, assicurazione professionale, responsabilità personale né imposizione fiscale

siamo consci del fatto che la situazione economica attuale ed il cambio alla "regia" del paese hanno riordinato le priorità legislative del parlamento, con una decisa propulsione verso le liberalizzazioni fortemente volute dall'europa, risultato: l'emendamento è fermo all'esame del senato. riteniamo che il necessario processo di apertura alla libera concorrenza nelle professioni debba obbligatoriamente passare attraverso una maggior preparazione tecnica e non possa privare i cittadini delle tutele che negli anni si sono faticosamente ottenute

prendendo ad esempio una categoria al centro di molte polemiche: possiamo discutere circa l'opportunità o meno di aumentare le licenze dei taxi, ma non sull'obbligo di avere la patente per guidare il taxi!

fortunatamente anche il nuovo governo ha voluto porre l'attenzione e regolamentare, pur senza limitarlo, l'accesso alla professione mediante l’articolo 80 del decreto legislativo n.59 del 2010 a firma del ministro dello sviluppo economico nel quale, fra le altre cose, si lasciano invariati i requisiti professionali per l'accesso all'attività d'impresa di mediazione (corso formativo presso la camera di commercio, esame scritto ed orale), così come l'obbligo di polizza assicurativa (a copertura dei rischi professionali/societari ed a tutela dei cittadini in caso di eventuali errori o comportamenti illeciti), si ripristina il "tesserino" identificativo (garanzia di possesso dei suddetti requisiti) e si introduce l'obbligo di esporre l'organigramma dell'agenzia (nel quale chiarire le mansioni di ogni collaboratore, atteso che, in ogni caso, solo gli agenti immobiliari possono effettuare attività di intermediazione)

troppo spesso i professionisti preparati devono affrancarsi da un pregiudizio creato nella clientela da chi non può nemmeno definirsi "collega". sappiamo bene infatti che i cosiddetti "sensali da bar" sono privi di qualsiasi titolo abilitante all'attività di mediazione, di assicurazione professionale e regolare tassazione (non emettendo fatture per mediazione). per non parlare delle norme anti riciclaggio, degli studi di settore, ecc.

l'invito che rivolgiamo a tutti è di richiedere prova dei requisiti prima di "fidarsi" (basta il numero di rea presso la camera di commercio o il tesserino), certi del fatto che chiunque sia in regola non avrà alcun problema a produrre quanto domandato, anzi ne sarà ben lieto, mentre per coloro che dovessero imbattersi in un "abusivo", la nostra richiesta è di segnalarlo alle autorità, alle camere di commercio o, quantomeno, ad una associazione di categoria (fiaip, fimaa, anama) la quale, garantendo l'anonimato, provvederà a controllare ed a denunciare

vi fareste curare da un medico se scopriste che non è in realtà un medico?
vi fareste difendere da un avvocato se accertaste che non è in realtà un avvocato?
e soprattutto, se li scopriste sporgereste denuncia oppure sareste loro complici?

essere in regola nell'esercizio della propria attività costa, ma permette a chi fruisce del servizio di ottenere maggiori tutele e di alzare il livello qualitativo, a beneficio di tutti

ricordiamo infine che gli "abusivi" spesso non sono poveri disperati senza un mestiere ma avvocati, geometri, architetti, commercialisti, portieri, financo bagnini... ed in ogni caso non hanno diritto ad alcuna provvigione che spetta, per legge, solo agli agenti di affari in mediazione regolarmente iscritti alla camera di commercio

fonte: idealista

lunedì 16 gennaio 2012

Mutui, perché nessuno sceglie il tasso misto?

gli italiani fino a qualche anno fa sceglievano il mutuo a tasso fisso per comprare casa. qualche spesa in più, ma per lo meno c'era la certezza sulla rata che non cambia mai. poi le preferenze si sono spostate per il tasso variabile: nei periodi migliori una rata più bassa, grazie all'euribor, che però quando cresce può fare paura, come si ricorderanno molti mutuatari nel 2008. poi ci sarebbe il tasso misto, che permette di cambiare in corsa, eppure in pochi lo prendono in considerazione. ma secondo gli esperti può essere la migliore soluzione

secondo un’indagine di mutui.it solo il 2% di chi accede al preventivatore sceglie di accendere un mutuo a tasso misto, su oltre 400.000 preventivi registrati. poca fiducia, o forse poca conoscienza

i mutui a tasso misto sono indicati per chi non sa decidere, all’atto della stipulazione del mutuo, se scegliere un tasso fisso o variabile, dato che con il misto il mutuatario ha la facoltà di cambiare una o più volte nel corso del mutuo, a scadenze prestabilite contrattualmente, le modalità di calcolo degli interessi (tasso fisso o variabile)

Gli italiani comprano la prima casa.


Il profilo degli italiani che comprano casa comincia un po' a cambiare. crisi o no, l'acquisto di un immobile è sempre più legato alla necessità di una prima casa, mentre diminuisce l'investimento nel mattone e l'acquisto della casa vacanze. secondo l'analisi del gruppo tecnocasa, infatti, nel primo semestre del 2011 per il 74% delle persone che ha comprato un immobile, si trattava della prima casa
a seguire gli immobili per investimento, acquisto fatto dal 18,4% degli acquirenti, mentre solo il 4,6% ha comprato una casa vacanze
rispetto allo stesso periodo del 2010, inoltre, sono in aumento coloro che hanno acquistato l'abitazione principale (da 73,4 a 77,4%), in diminuzione gli acquisti di seconda casa (da 5,9 a 4,6% e della casa per investimento da 20,7% a 18%)
ma chi compra casa? il profilo del maggior acquirente ha un'età compresa fra i 35 e i 44 anni(36,5%), seguito da i giovani di età compresa fra i 18 e i 34 anni (32,1%), in aumento rispetto al primo semestre del 2010 passando dal 28,4 al 32,1%. al contrario resta stabile la percentuale di chi acquista nella fascia d'età compresa tra i 35 e i 44 anni
a comprare sempre meno sono invece le persone con un'età tra i 55 e i 64 anni, passata dal 13 all'8,3%
tornando a chi investe invece, qui la fascia d'età sale e al primo posto troviamo acquirenti tra i 45 e i 54 anni, mentre la casa vacanza la comprano nella fascia tra i 55 e i 64 anni
resta un dato: a comprare sono sempre le famiglie 52,5%, anche se in calo dal 58,6% degli anni passati, mentre aumentano i single (38,1%) e i divorziati o separati (6,7%)

Fonte: idealista


Tutto quello che bisogna fare per migliorare la... pubblicità tutto quello che bisogna fare per migliorare la prestazione energetica degli edifici.




la novità della certificazione energetica degli edifici introduce non soltanto un aggravio burocratico, come molti pensano, ma risponde ad un ambizioso piano dell'unione europea per ridurre le emissioni e gli sprechi energetici. gli edifici sono infatti responsabili del 40% delle emissioni totali di co2. vi presentiamo un video in cui si illustrano le regole da seguire permigliorare la prestazione energetica degli edifici

giovedì 5 gennaio 2012

Le 10 case più brutte del 2011 viste da dentro

pelli di leopardo in bagno, affreschi in stile pompeiano nella stanza da letto o tende fluorescenti. non c'è fine al cattivo gusto e la rivista statunitense business insider ha premiato le 10 stanze più brutte tra le case annunciate sul suo portale. vieni a fare un giro fotografico con noi tra questi interni d'orrore

galleria di immagini

10. motivazione: il viola dei velluti, le tende che distruggono i finestroni e un controsoffitto da oscar 9. motivazione: il viola elettrico, la moquette a fiori e la quantità soffocante di oggetti. menzione speciale al ventilatore a pale8. motivazione: la poltrona tigrata in bagno e i marmi in stile sepolcro7. motivazione: i velluti porpora cardinalizio a borbo jacuzzi e i rubinetti in finto oro6. motivazione: l'ossessivo stile a scacchiera e la carta da parati a fiori5. motivazione: ce n'è bisogno?4. motivazione: neanche barbie avrebbe osato tanto3. motivazione: il lettino è un suggerimento per una buona seduta di psicoanalisi2. motivazione: la cornice fosforescente è un must1. motivazione: per l'insigne riproduzione di un affresco pompeiano con tanto di vista sul vesuvio

articolo visto in business insider


fonte: idealista

lunedì 2 gennaio 2012

Immobili, al via l’indice di prestazione energetica

È quanto prevede il decreto legislativo 28/2011. Ma cosa rischia chi non lo pubblica?

Il 2012 porta con sé importanti innovazioni nel panorama immobiliare. Secondo quanto recita il decreto legislativo 28/2011 (il cosiddetto “Decreto rinnovabili”) «Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal primo gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita riportano l’indice di prestazione energetica contenuto nell’attestato di certificazione energetica». In pratica non si potranno pubblicare annunci immobiliari senza riportare questo indice dell’abitazione.
Parliamo di indice – non di classe energetica –, che esprime il consumo di energia primaria totale dell’edificio riferito all’unità di superficie utile o di volume lordo. Per documentarlo occorre l’Attestato di certificazione energetica, documento che viene stilato da un tecnico abilitato che attesta la prestazione energetica dell’edificio e i parametri energetici caratteristici dell’edificio.
La decisione porta con sé indubitabili vantaggi per chi compra in quanto sarà così più facile stimare in anticipo il potenziale costo annuale principalmente per riscaldamento e acqua calda.
Confabitare, l’associazione dei proprietari immobiliari, riporta in primo piano nel proprio sito internet la decisione, evidenziando che questa decisione “determinerà un vero e proprio cambio di paradigma per il panorama edilizio nostrano”.
Rimane però in sospeso una questione non irrilevante: chi non inserirà questa informazione incorrerà in qualche sanzione? Il dispositivo di legge non lo chiarisce. C’è chi, come la Regione Lombardia, con specifica legge regionale ha stabilito l’obbligatorietà della pubblicazione dell’indice di prestazione energetica“in tutti gli annunci commerciali finalizzati alla relativa vendita o anche locazione” e prevedendo sanzioni amministrative da 1.000 euro a 5.000 euro. C’è però chi, come l’Emilia Romagna, pur prevedendo l’obbligo agli annunci finalizzati alla sola vendita, non contempla i casi di locazione e non sanziona i “trasgressori”.
Fonte: TEKNECO

Quattro passi per vendere casa in modo consapevole

vendere la casa è un procedimento che richiede sempre pazienza e preparazione ma, in un mercato come quello in cui ci muoviamo oggi, serve anche, come si dice in inglese, un reality check , cioè guradare come stanno veramente le cose. l'associazione italiana home stager individua i quattro passi necessari per compiere questa operazione  in modo consapevole ed offre una serie di suggerimenti utili  per ciascuno di questi passi




fonte: idealista



ICI e IMU, il vademecum delle tasse sulla casa - riassunto 2011

ici, imu, detrazioni. con la manovra invernale sono tornate anche le tasse sulla prima casa. le misure sono ancora fresche, per questo vi accompagnamo all'anno prossimo con un vademecum per orientarsi tra le novità, in attesa della riforma del catasto prevista per il 2012

come si calcola l'imu

il valore sul quale si basa l'imposta municipale unitaria è quello catastale dell'immobile, che si ricava dal rogito. questo valore però (oltre che diviso per 1936,27 se in lire) va aumentato del 5% se si tratta di un appartamento e moltiplicato per 160. se invece si parte dalla rendita catastale indicata sul modello unico, già in euro e già aumentata del 5%, basta moltiplicare questo valore per 160

l'aliquota non è uguale per tutti: bisgna aspettare la decisione del proprio comune di appartenenza per sapere quale sarà. l'aliquota varia tra lo 0,2% e lo 0,6% per le abitazioni principali. a questo valore bisogna detrarre 200 euro e ulteriori 50 euro per ogni figlio a carico con età inferiore ai 26 anni. l'importo massimo imponibile è di 600 euro. non basta che i figli abbiano meno di 26 anni e vivano con i genitori, è necessario che il figlio sia a carico dei genitori

inoltre può variare da comune a comune, perché i sindaci hanno la possibilità di arrotondarla. alcuni comuni non si sono lasciati scappare l'occasione e lo hanno già fatto

le tasse sulle seconde case

per quelle abitazioni che non siano la principale, l'aliquota di base è dello 0,76%. in questo caso, nonostante sia un'imposta più cara, l'ici assorbe anche l'irpef che si sarebbe dovuta pagare. anche per gli immobili locati vale la stessa aliquota della seconda casa, in questo caso però i comuni hanno la possibilità di abbassare l'aliquota fino allo 0,4%, ma il proprietario non pagando l'irpef (imposte fondiarie) non potrà sgravare questa quota dall'imu. si paga anche per i box non pertinenti alla prima abitazione o dal secondo in poi. l'aliquota è sempre dello 0,76% aumentabile o diminuibile di tre millesimi. per i terreni agricoli l'imposta è la stessa, ma si calcola sul reddito dominicale originario, rivalutato del 25% e moltiplicato ulteriormente per 120. gli immobili rurali pagheranno l'aliquota allo 0,2% con possibilità del comune di abbassarla

immobili all'estero

si chiama ivie, imposta sul valore degli immobili situati all'estero. la pagherà chiunque risieda in italia e possegga un immobile in un altro paese. secondo i calcoli fatti dal governo dal 1991 ad oggi sono circa 400mila proprietari a dover pagare l'ivie. non pagheranno la nuova imposta le persone giuridiche, ma solo le persone fisiche e anche gli stranieri che paghino le tasse in italia, che si vedranno considerare la loro casa all'estero come bene di lusso

fonte: idealista