lunedì 16 gennaio 2012

Mutui, perché nessuno sceglie il tasso misto?

gli italiani fino a qualche anno fa sceglievano il mutuo a tasso fisso per comprare casa. qualche spesa in più, ma per lo meno c'era la certezza sulla rata che non cambia mai. poi le preferenze si sono spostate per il tasso variabile: nei periodi migliori una rata più bassa, grazie all'euribor, che però quando cresce può fare paura, come si ricorderanno molti mutuatari nel 2008. poi ci sarebbe il tasso misto, che permette di cambiare in corsa, eppure in pochi lo prendono in considerazione. ma secondo gli esperti può essere la migliore soluzione

secondo un’indagine di mutui.it solo il 2% di chi accede al preventivatore sceglie di accendere un mutuo a tasso misto, su oltre 400.000 preventivi registrati. poca fiducia, o forse poca conoscienza

i mutui a tasso misto sono indicati per chi non sa decidere, all’atto della stipulazione del mutuo, se scegliere un tasso fisso o variabile, dato che con il misto il mutuatario ha la facoltà di cambiare una o più volte nel corso del mutuo, a scadenze prestabilite contrattualmente, le modalità di calcolo degli interessi (tasso fisso o variabile)

Gli italiani comprano la prima casa.


Il profilo degli italiani che comprano casa comincia un po' a cambiare. crisi o no, l'acquisto di un immobile è sempre più legato alla necessità di una prima casa, mentre diminuisce l'investimento nel mattone e l'acquisto della casa vacanze. secondo l'analisi del gruppo tecnocasa, infatti, nel primo semestre del 2011 per il 74% delle persone che ha comprato un immobile, si trattava della prima casa
a seguire gli immobili per investimento, acquisto fatto dal 18,4% degli acquirenti, mentre solo il 4,6% ha comprato una casa vacanze
rispetto allo stesso periodo del 2010, inoltre, sono in aumento coloro che hanno acquistato l'abitazione principale (da 73,4 a 77,4%), in diminuzione gli acquisti di seconda casa (da 5,9 a 4,6% e della casa per investimento da 20,7% a 18%)
ma chi compra casa? il profilo del maggior acquirente ha un'età compresa fra i 35 e i 44 anni(36,5%), seguito da i giovani di età compresa fra i 18 e i 34 anni (32,1%), in aumento rispetto al primo semestre del 2010 passando dal 28,4 al 32,1%. al contrario resta stabile la percentuale di chi acquista nella fascia d'età compresa tra i 35 e i 44 anni
a comprare sempre meno sono invece le persone con un'età tra i 55 e i 64 anni, passata dal 13 all'8,3%
tornando a chi investe invece, qui la fascia d'età sale e al primo posto troviamo acquirenti tra i 45 e i 54 anni, mentre la casa vacanza la comprano nella fascia tra i 55 e i 64 anni
resta un dato: a comprare sono sempre le famiglie 52,5%, anche se in calo dal 58,6% degli anni passati, mentre aumentano i single (38,1%) e i divorziati o separati (6,7%)

Fonte: idealista


Tutto quello che bisogna fare per migliorare la... pubblicità tutto quello che bisogna fare per migliorare la prestazione energetica degli edifici.




la novità della certificazione energetica degli edifici introduce non soltanto un aggravio burocratico, come molti pensano, ma risponde ad un ambizioso piano dell'unione europea per ridurre le emissioni e gli sprechi energetici. gli edifici sono infatti responsabili del 40% delle emissioni totali di co2. vi presentiamo un video in cui si illustrano le regole da seguire permigliorare la prestazione energetica degli edifici

giovedì 5 gennaio 2012

Le 10 case più brutte del 2011 viste da dentro

pelli di leopardo in bagno, affreschi in stile pompeiano nella stanza da letto o tende fluorescenti. non c'è fine al cattivo gusto e la rivista statunitense business insider ha premiato le 10 stanze più brutte tra le case annunciate sul suo portale. vieni a fare un giro fotografico con noi tra questi interni d'orrore

galleria di immagini

10. motivazione: il viola dei velluti, le tende che distruggono i finestroni e un controsoffitto da oscar 9. motivazione: il viola elettrico, la moquette a fiori e la quantità soffocante di oggetti. menzione speciale al ventilatore a pale8. motivazione: la poltrona tigrata in bagno e i marmi in stile sepolcro7. motivazione: i velluti porpora cardinalizio a borbo jacuzzi e i rubinetti in finto oro6. motivazione: l'ossessivo stile a scacchiera e la carta da parati a fiori5. motivazione: ce n'è bisogno?4. motivazione: neanche barbie avrebbe osato tanto3. motivazione: il lettino è un suggerimento per una buona seduta di psicoanalisi2. motivazione: la cornice fosforescente è un must1. motivazione: per l'insigne riproduzione di un affresco pompeiano con tanto di vista sul vesuvio

articolo visto in business insider


fonte: idealista

lunedì 2 gennaio 2012

Immobili, al via l’indice di prestazione energetica

È quanto prevede il decreto legislativo 28/2011. Ma cosa rischia chi non lo pubblica?

Il 2012 porta con sé importanti innovazioni nel panorama immobiliare. Secondo quanto recita il decreto legislativo 28/2011 (il cosiddetto “Decreto rinnovabili”) «Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal primo gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita riportano l’indice di prestazione energetica contenuto nell’attestato di certificazione energetica». In pratica non si potranno pubblicare annunci immobiliari senza riportare questo indice dell’abitazione.
Parliamo di indice – non di classe energetica –, che esprime il consumo di energia primaria totale dell’edificio riferito all’unità di superficie utile o di volume lordo. Per documentarlo occorre l’Attestato di certificazione energetica, documento che viene stilato da un tecnico abilitato che attesta la prestazione energetica dell’edificio e i parametri energetici caratteristici dell’edificio.
La decisione porta con sé indubitabili vantaggi per chi compra in quanto sarà così più facile stimare in anticipo il potenziale costo annuale principalmente per riscaldamento e acqua calda.
Confabitare, l’associazione dei proprietari immobiliari, riporta in primo piano nel proprio sito internet la decisione, evidenziando che questa decisione “determinerà un vero e proprio cambio di paradigma per il panorama edilizio nostrano”.
Rimane però in sospeso una questione non irrilevante: chi non inserirà questa informazione incorrerà in qualche sanzione? Il dispositivo di legge non lo chiarisce. C’è chi, come la Regione Lombardia, con specifica legge regionale ha stabilito l’obbligatorietà della pubblicazione dell’indice di prestazione energetica“in tutti gli annunci commerciali finalizzati alla relativa vendita o anche locazione” e prevedendo sanzioni amministrative da 1.000 euro a 5.000 euro. C’è però chi, come l’Emilia Romagna, pur prevedendo l’obbligo agli annunci finalizzati alla sola vendita, non contempla i casi di locazione e non sanziona i “trasgressori”.
Fonte: TEKNECO

Quattro passi per vendere casa in modo consapevole

vendere la casa è un procedimento che richiede sempre pazienza e preparazione ma, in un mercato come quello in cui ci muoviamo oggi, serve anche, come si dice in inglese, un reality check , cioè guradare come stanno veramente le cose. l'associazione italiana home stager individua i quattro passi necessari per compiere questa operazione  in modo consapevole ed offre una serie di suggerimenti utili  per ciascuno di questi passi




fonte: idealista



ICI e IMU, il vademecum delle tasse sulla casa - riassunto 2011

ici, imu, detrazioni. con la manovra invernale sono tornate anche le tasse sulla prima casa. le misure sono ancora fresche, per questo vi accompagnamo all'anno prossimo con un vademecum per orientarsi tra le novità, in attesa della riforma del catasto prevista per il 2012

come si calcola l'imu

il valore sul quale si basa l'imposta municipale unitaria è quello catastale dell'immobile, che si ricava dal rogito. questo valore però (oltre che diviso per 1936,27 se in lire) va aumentato del 5% se si tratta di un appartamento e moltiplicato per 160. se invece si parte dalla rendita catastale indicata sul modello unico, già in euro e già aumentata del 5%, basta moltiplicare questo valore per 160

l'aliquota non è uguale per tutti: bisgna aspettare la decisione del proprio comune di appartenenza per sapere quale sarà. l'aliquota varia tra lo 0,2% e lo 0,6% per le abitazioni principali. a questo valore bisogna detrarre 200 euro e ulteriori 50 euro per ogni figlio a carico con età inferiore ai 26 anni. l'importo massimo imponibile è di 600 euro. non basta che i figli abbiano meno di 26 anni e vivano con i genitori, è necessario che il figlio sia a carico dei genitori

inoltre può variare da comune a comune, perché i sindaci hanno la possibilità di arrotondarla. alcuni comuni non si sono lasciati scappare l'occasione e lo hanno già fatto

le tasse sulle seconde case

per quelle abitazioni che non siano la principale, l'aliquota di base è dello 0,76%. in questo caso, nonostante sia un'imposta più cara, l'ici assorbe anche l'irpef che si sarebbe dovuta pagare. anche per gli immobili locati vale la stessa aliquota della seconda casa, in questo caso però i comuni hanno la possibilità di abbassare l'aliquota fino allo 0,4%, ma il proprietario non pagando l'irpef (imposte fondiarie) non potrà sgravare questa quota dall'imu. si paga anche per i box non pertinenti alla prima abitazione o dal secondo in poi. l'aliquota è sempre dello 0,76% aumentabile o diminuibile di tre millesimi. per i terreni agricoli l'imposta è la stessa, ma si calcola sul reddito dominicale originario, rivalutato del 25% e moltiplicato ulteriormente per 120. gli immobili rurali pagheranno l'aliquota allo 0,2% con possibilità del comune di abbassarla

immobili all'estero

si chiama ivie, imposta sul valore degli immobili situati all'estero. la pagherà chiunque risieda in italia e possegga un immobile in un altro paese. secondo i calcoli fatti dal governo dal 1991 ad oggi sono circa 400mila proprietari a dover pagare l'ivie. non pagheranno la nuova imposta le persone giuridiche, ma solo le persone fisiche e anche gli stranieri che paghino le tasse in italia, che si vedranno considerare la loro casa all'estero come bene di lusso

fonte: idealista


Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali.

Fiaip è il punto di riferimento per tutti i professionisti del settore immobiliare e per le famiglie italiane. È la principale associazione di categoria del settore riconosciuta dalla Comunità Europea, con circa 12mila agenzie immobiliari, e più di 50mila operatori del settore tra agenti immobiliari, turistici, mediatori creditizi, promotori immobiliari, amministratori e gestori di beni immobili.

La presenza capillare su tutto il territorio nazionale, operata attraverso 20 sedi regionali e 105 collegi provinciali, rappresenta per gli associati un punto di informazione e di consulenza professionale nonché di difesa sindacale degli interessi della categoria.

Fiaip, da più di 30 anni, oltre ad essere fra le più grandi e dinamiche Federazioni di categoria Europee, è anche accreditata presso il Parlamento Europeo. In Italia è referente tecnica dell'O.P.M.I. Osservatorio Parlamentare del Mercato Immobiliare, che raccoglie l'adesione di numerosi tra deputati e senatori sia di maggioranza che di opposizione. Il dialogo e le proposte, con tutti i componenti dell'OPMI, parimenti alla fattiva e concreta attività politico sindacale intrapresa dai dirigenti nazionali, ha fatto si che alcune proposte Fiaip si trasformassero in emendamenti presentati e, in molti casi, approvati dal Parlamento e dal Governo a beneficio della categoria.

Fiaip è aderente a Confindustria, Confedilizia, Tecnoborsa e collabora con CEI - Confèdèration Europèenne de L'Immobilier e con il NAR - National Asociation of Realtors. Molteplici sono le iniziative che la Federazione attua e sostiene con le federazioni associate o che hanno interessi convergenti con la nostra categoria, le istituzioni e i consumatori. Contatti e tavoli di lavoro sono in essere con tutte le componenti del mondo immobiliare Italiano per sostenere i professionisti e le agenzie che operano nel Real Estate.
Fra le tante iniziative della nostra Federazione vi è anche la rilevazione e la presentazione dei dati sull'andamento del mercato immobiliare italiano. Lo studio prende in esame i dati consuntivi fornendo gli orientamenti e le tendenze future del mercato nel medio periodo.

Fiaip è oggi l'unica Associazione di settore in grado di offrire una vasta gamma di servizi qualificati ai propri associati fornendo sia indirizzi comportamentali che legislativi oltre che adeguata preparazione professionale.
Fiaip garantisce, sin dalla sua fondazione, trasparenza nella comunicazione e nel comportamento sia fra gli iscritti che verso l'intero comparto immobiliare. L'opera costante di aggiornamento professionale dei propri associati li pone nelle migliori condizioni per fornire una qualificata assistenza ai propri clienti e a tutti i consumatori, nel totale rispetto del Codice Deontologico e comportamentale che sono parti integranti e fondamentali dello Statuto Federativo.

dal sito FIAIP