giovedì 5 aprile 2012

Scadenze ed Aliquote IMU - Imposta Municipale Unica




Con gli emendamenti al decreto semplificazione approvati ieri dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, le famiglie e le imprese potranno fare i conti finali e reali solo in autunno. Entro il prossimo 18 giugno i contribuenti sono chiamati a pagare solo un acconto, pari alla metà del tributo che si otterrebbe se si applicassero aliquote e detrazioni indicate come standard dal decreto Salva Italia dello scorso dicembre. Siccome la scadenza di giugno è molto vicina, vediamo cosa dobbiamo fare per versare l'acconto. Gli immobili urbani sono divisi in due categorie: abitazioni principali: si intende la casa in cui della propria residenza fiscale; abitazioni secondarie (case in cui non si ha la residenza fiscale) e immobili non residenziali (uffici, laboratori, negozi, fabbriche eccetera). I box sono degli "ibridi": se sono pertinenziali a un'abitazione principale sono assimilati (ma il beneficio può riguardare una sola unità), diversamente seguono le regole degli immobili non residenziali. L' aliquota di riferimento per le abitazioni principali è pari allo 0,4% sulla rendita catastale originaria rivalutata del 5% e moltiplicata per 160. Dalla somma così ottenuta si detraggono 200 euro più altri 50 euro per ogni figlio a carico (intesi figli di età inferiore a 26 anni e residenti nella stessa abitazione). L' aliquota standard per gli altri immobili è dello 0,76% calcolato senza nessuna detrazione e su una base imponibile che si ottiene: per le case e i box effettuando lo stesso calcolo indicato sopra per le abitazioni principali; per i negozi aumentando la rendita del 5% e moltiplicando il risultato per 55; per gli uffici e i laboratori aumentando la rendita del 5% e moltiplicando il risultato per 80. L' acconto di giugno sarà pari alla metà dei risultati così ottenuti. Per conoscere la rendita catastale su cui effettuare il computo basta però disporre di una dichiarazione dei redditi in cui si sia già indicato l' immobile: nel 730 il riferimento è il rigo B1 (dove la rendita è indicata senza rivalutazione del 5%), nel modello Unico invece il punto di partenza è il rigo RB1, dove però la rendita indicata ingloba anche la rivalutazione del 5%. Il problema si verificherà a fine anno, in quanto le aliquote definitive si conosceranno solo a settembre. C'è il forte rischio che le tredicesime verranno utilizzate anziché per i classici acquisti natalizi, per il saldo dell'IMU, e quindi una frenata nei consumi.
Staremo a vedere.


Davide Giubellini
StudioGarda


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